Il pubblico ministero in Giappone ha chiesto una pena detentiva di due anni per Greg Kelly, l’ex dirigente della Nissan accusato di aver aiutato il suo capo, Carlos Ghosn, a sottostimare i suoi guadagni di svariati milioni di euro. Nel corso del processo la Corte distrettuale di Tokyo ha argomentato che il 65enne Kelly, assieme a un altro dipendente della casa auto giapponese, Toshiaki Onuma, ha “volontariamente occultato l’esistenza di remunerazioni aggiuntive”, in considerazione della fiducia di cui godeva da parte di Ghosn. Kelly ha negato ogni addebito, spiegando di non essere parte di alcuna cospirazione criminale. La difesa sostiene inoltre che Kelly ha agito nella legalità per assicurare un compenso adeguato a un manager del calibro di Ghosn. In base all’accusa del tribunale l’ex tycoon ha sottostimato le sue entrate di almeno 9 miliardi di yen, l’equivalente di 70 milioni di euro, su un periodo di 8 anni, fino al marzo del 2018. Il pubblico ministero ha inoltre chiesto una multa di 200 milioni di yen (1,55 milioni di euro) per la stessa Nissan, che nel frattempo si è dichiarata colpevole. Le argomentazioni della difesa verranno discusse il prossimo 27 ottobre e passeranno diversi mesi prima del verdetto finale.
    Kelly è attualmente in libertà condizionata a Tokyo, ed è l’unico a rispondere delle imputazioni in fase probatoria, dopo la fuga rocambolesca di Ghosn dal Giappone, nel dicembre del 2019, nascosto nella custodia di uno strumento musicale. L’ex numero uno della casa auto nipponica attualmente si trova in Libano e accusa la giustizia giapponese di non essere in grado di garantirgli un processo equo e giusto. 

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