C’è elemento a monte dei risultati ottenuti nel primo semestre 2021 dal Gruppo Renault che spiega, oltre ad altre ragioni, come sia stato possibile – dopo aver registrato una perdita storica di circa 8 miliardi di euro nel 2020 – far ripotornare in nero i propri conti.
    E’ l’impatto più che positivo dell’arrivo in azienda, nell’estate dello scorso anno, del manager milanese Luca dei Meo, uscito qualche mese prima dal Gruppo Volkswagen. L’effetto di questa nuova gestione e del piano Renaulution presentato a metà gennaio si quantifica con un dato: la crescita del fatturato nel secondo trimestre è stata del 60,7% contro il dato negativo (-1,1%) del primo trimestre 2021.
    Da gennaio a giugno di quest’anno il fatturato è arrivato a 23,357 miliardi, con una crescita del 26,8% rispetto allo stesso periodo del 2020. Determinanti, a questo riguardo, l’aumento delle vendite (+18,7% passate da 1.199.000 unità a 1.423.000) e l’attuazione della nuova politica commerciale, che privilegia i volumi redditizi, ha comportato un effetto prezzi netti positivo di 8,7 punti e un effetto ‘performance volume’ negativo di 8,7 punti.
    L’effetto mix prodotto è positivo per 2,9 punti, soprattutto grazie al successo conseguito con il lancio di Arkana, che segna il rinnovamento della marca nel segmento C, e alla performance dei veicoli commerciali. Tutto questo ha compensato in parte l’effetto cambio, negativo per 3,9 punti, che è connesso soprattutto alla svalutazione del peso argentino, del rublo russo, della lira turca e del real brasiliano. Il margine operativo del Gruppo è passato dal ‘rosso’ del primo semestre 2020 (-1,203 miliardi) ai 654 milioni del 2021, con una crescita di 9,3 punti. L’EBIT è passato da – 2,007 miliardi a 571 milioni mentre il margine operativo del Gruppo è stato del 2,8% rispetto al -6,5% nel primo semestre 2020. Free cash-flow operativo del settore auto si è avvicinato al pareggio (-70 milioni) e l’indebitamento netto si è ridotto per 0,8 miliardi con riserve di liquidità pari a 16,7 miliardi al 30 giugno 2021.
    “Questi risultati, che sono il frutto del nostro piano strategico Renaulution basato sulla redditività, – ha commentato Luca de Meo nella conferenza via web – sono solo la prima fase della nostra ripresa che dovrebbe ulteriormente accelerarsi con l’arrivo dei nuovi veicoli in preparazione”. Nonostante le incertezze che gravano sulla domanda, il perdurare degli effetti negativi della crisi dei chip che potrebbe far calare la produzione di 200.000 unità e l’aumento del prezzo delle materie prime, il Gruppo punta a un tasso di margine operativo per l’esercizio 2021 in linea con quello del primo semestre.
    “Abbiamo fatto un passo importante nel ristabilire i nostri equilibri finanziari – ha dichiarato Clotilde Delbos, direttore finanziario del Gruppo Renault – soprattutto con il ritorno del free cash-flow a una situazione quasi di pareggio nel semestre.
    La nostra solida posizione di liquidità ci permette di proseguire il processo di ripresa con serenità”.
    Il Gruppo dovrebbe raggiungere gli obiettivi del suo piano di riduzione dei costi fissi di 2 miliardi di euro un anno in anticipo: 1,8 miliardi sono già stati risparmiati, di cui oltre 600 milioni di euro in questo primo semestre rispetto al 2019.
    In linea con le sfide ambientali, il Gruppo Renault ha l’ambizione di raggiungere l’obiettivo zero emissioni in Europa entro il 2040 e conferma di essere in linea con il suo obiettivo CAFE 2021.