Il mondo che ruota attorno al settore dei veicoli trasporto merci in Gran Bretagna chiede a gran voce al Governo di Boris Johnson, attraverso la Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT) di collaborare con l’industria su un piano realistico per facilitare la transizione a veicoli pesanti (HGV) a emissioni zero prima di annunciare una scadenza per vietare i nuovi veicoli ICE.
Secondo l’SMMT, è necessario il sostegno del Governo per fornire un’infrastruttura di ricarica e rifornimento in grado di gestire le richieste dei veicoli da trasporto e chiede anche al Governo di aiutare a formare (o riqualificare) i tecnici per mantenere i futuri mezzi a emissioni zero.
Johnson sta cercando di proporre una scadenza del 2040 per la fine della vendita dei veicoli commerciali con motori termici diesel e benzina, una data accettata inizialmente da I produttori europei di mezzi pesanti ma ora resa irrealistica dalla lentezza con cui vengono realizzate la rete pubblica di punti di ricarica e di rifornimento per supportare il passaggio alla propulsione a emissioni zero, elettrica o a idrogeno.
Attualmente, segnala l’SMMT, solo lo 0,2% dei mezzi pesanti è alimentato in modo alternativo; I furgoni elettrici si stanno dimostrando più popolari degli autocarri elettrici, con il 2,6% di quota. Tuttavia, questo trend è ancora molto lento rispetto alle nuove auto elettriche, che hanno una quota di mercato dell’8,2%.
L’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA) stima che siano necessari circa 8200 punti di ricarica per autocarri per facilitare una rete di autocarri a emissioni zero.
Per raggiungere questo obiettivo entro il 2030, bisognerebbe installare due nuovi punti di ricarica ogni giorno. L’idrogeno è stato a lungo citato come il carburante più appropriato per le diverse classi di peso dei veicoli commerciali, ma con solo 11 stazioni di rifornimento attualmente attive nel Regno Unito, l’installazione dell’infrastruttura per i mezzi alimentati a idrogeno è un’impresa più grande.
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