Assosharing è convinta dell’importanza di confermare l’obbligo del casco sui monopattini per i minori mentre ritiene che non vada inserito per gli adulti. “L’estensione dell’imposizione all’intera platea degli utilizzatori – si legge in una nota dell’associazione – soprattutto in un servizio di sharing, creerebbe un’anomalia tutta italiana che porterebbe inevitabilmente le aziende a concentrare gli investimenti in altri Paesi, mettendo a rischio un settore che in Italia conta complessivamente circa 2.000 posti di lavoro e milioni di utenti”.
    “Bisogna sottolineare – scrive l’associazione – come la quasi totalità degli incidenti più gravi si sia verificata su monopattini privati, i quali sono 10 volte più numerosi dei mezzi in sharing e non godono dello stesso livello di sicurezza e di controllo. Basti pensare che mentre gli operatori di sharing devono certificare il rispetto dei requisiti normativi durante le procedure di selezione, esiste una moltitudine di mezzi privati che non è sottoposta ad alcun controllo”.
    “Gli operatori dei monopattini in sharing- si legge – manifestano ottimismo per l’incontro con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile e ANCI, che si terrà il 7 settembre. L’obiettivo è definire nuove linee guida su circolazione e parcheggio, così da garantire maggiore sicurezza e decoro urbano. In particolare, gli operatori si impegnano sin da subito ad attuare alcune importanti iniziative, tra cui la riduzione delle velocità massima di circolazione per i monopattini, riducendola da 25km/h a 20km/h, al fine di diminuire potenziali rischi e migliorarne il controllo durante la guida. Analogamente, sono già state avviate interlocuzioni con alcune Amministrazioni mirate a identificare soluzioni tecnologiche che, combinate con una maggiore infrastruttura di postazioni di parcheggio, siano in grado di garantire una gestione della sosta più ordinata”. 

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