Dopo diversi mesi di revisione e a seguito del lavoro di un comitato misto conclusivo, i deputati e i senatori del Governo francese hanno adottato definitivamente il disegno di legge ‘Climate & Resilience’. Tra le molte novità che riguardano l’ambiente all’articolo 4 è stato deciso lo stop – dalla seconda metà del 2022 – della pubblicità per i combustibili fossili, cioè benzina, gasolio e altri derivati di origine estrattiva come il metano. A questo primo step seguirà dal 2028 anche il divieto di promuovere attraverso i canali pubblicitari i veicoli più inquinanti, che probabilmente – perché su questo punto non c’è ancora chiarezza – saranno quelli per cui è già stato deciso lo stop della vendita dopo il primo gennaio 2030. Cioè quelli che sono omologati, secondo gli standard WLTP, con emissioni di CO2 superiori a 123 g/km.
Queste decisioni – comunicate il 20 luglio da Ministero della Transizione Ecologica – stanno creando non poche preoccupazioni in Francia, non solo perché nel comparto della pubblicità i settori merceologici interessati rappresentano due veri ‘colossi’ degli investimenti e quindi del fatturato dei media, ma anche perché finiranno per generare effetti collaterali egualmente rilevanti, ad esempio a livello di sponsorizzazioni.
Altra novità introdotta dalla legge ‘Climate & Resilience’ è l’obbligo di indicare l’impatto climatico dei prodotti negli annunci pubblicitari, con applicazione immediata nei settori dell’automotive e degli elettrodomestici.
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