Anche il gruppo automobilistico Fiat-Chrysler (Fca) è finito nel registro degli indagati in Francia nel quadro dell’inchiesta sul Dieselgate, diventando così il quinto costruttore automobilistico coinvolto nello scandalo legato alle presunte frodi sui controlli anti-smog dei motori Diesel. 

Fca, sempre soddisfatto requisiti emissioni
“Come spesso avviene nelle inchieste penali francesi, Fca Italy dovrà pagare una cauzione di 150 mila euro e dovrà fornire una garanzia bancaria di 200 mila euro dedicata al potenziale risarcimento di danni. Questo passaggio formale nell’indagine giudiziaria consentirà a Fca Italy di avere pieno accesso al fascicolo e le darà l’opportunità di difendersi da accuse che non sono ancora state valutate in contraddittorio”. È quanto precisa un portavoce di Stellantis in merito all’inchiesta in Francia. “L’ Azienda – spiega – crede fermamente che i suoi sistemi di controllo delle emissioni abbiano soddisfatto tutti i requisiti applicabili nei momenti pertinenti – e continua a farlo – e attende con impazienza l’opportunità di dimostrarlo. Il Gruppo Stellantis, costituito nel gennaio 2021, continuerà le politiche dei suoi predecessori e coopererà pienamente con il sistema giudiziario per risolvere rapidamente la questione”

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