Le case automobilistiche, le linee aeree e l’industria pesante hanno criticato il piano della Commissione Ue per dimezzare le emissioni entro il 2030, dicendo che mette a rischio gli investimenti e l’innovazione, scrive il Financial Times.
“Poche ore dopo l’annuncio del piano anti emissioni, numerose aziende e associazioni di settore si stavano già preparando a fare pressione sui governi affinché lo rifiutino”, scrive il quotidiano, aggiungendo che questo “significa che la Commissione deve prepararsi a una dura battaglia nel negoziato con gli Stati”.
Ad alzare la voce è stata soprattutto l’industria automobilistica criticando l’introduzione di regole più stringenti sulle emissioni, incluso l’obbligo di azzerarle entro il 2030 per i nuovi modelli. La lobby tedesca dei produttori di auto ha detto che le misure sono “anti-innovazione” e “quasi impossibili da raggiungere”, anche se Volkswagen, che sta investendo 35 miliardi di dollari in auto elettriche, ha accolto con favore il piano.
Anche l’industria dell’aviazione non ha lesinato critiche avvertendo che la tassa sul kerosone costituirebbe uno svantaggio per l’Europa e renderebbe i viaggi più costosi per i passeggeri.
Al coro di lamentele si sono aggiunte anche l’industria del cemento, dell’acciaio, dei fertilizzanti e dell’alluminio preoccupate per l’eliminazione graduale entro il 2036 dei crediti sulle emissioni di carbonio.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA