Si chiama Grand Sphere la prefigurazione della futura ammiraglia Audi che verrà esposta sotto forma di concept al prossimo IAA Mobility di Monaco in settembre. Un’auto rivoluzionaria nella carrozzeria e nei contenuti tecnologici che entrerà in produzione solo nel 2024 come erede della attuale ammiraglia A8 e che, per il momento, è conosciuta all’interno dell’azienda come Project Landjet.
    Il magazine britannico Autocar, che ha ricostruito l’aspetto di questa concept dopo aver intervistato su questo tema Marc Lichte, capo del design della Casa dei Quattro Anelli, precisa che Grand Sphere è uno dei concept che Audi presenterà nel corso dei prossimi mesi (uno probabilmente sarà riservato all’evento Beijing Auto China nell’aprile 2022) per descrivere il nuovo approccio dello stile del brand tedesco.
    Come Grand Sphere, anche le altre concept che Audi ha in realizzazione concretizzeranno nel loro stile quella che sarà l’evoluzione nell’ambito premium e luxury, e soprattutto che cambiamenti deriveranno dal coesistere delle nuove tecnologie elettriche di fine decennio con il debutto – cosa che viene anticipata proprio da Grand Sphere – di sistemi di intelligenza artificiale e guida autonoma più evoluti.
    Parlando di Grand Sphere, Lichte ha detto che si tratta di “un teaser molto concreto del progetto Artemis”, che mostrerà “una nuova rivoluzione nel design” con un focus sullo spazio interno. “Ho chiesto ai nostri team di progettazione non la loro visione di un successore della A8, ma qualcosa di completamente nuovo – ha spiegato il capo del design di Audi – perché i volumi di vendita per le grandi berline a tre volumi come A8, ma anche Bmw Serie 7 e Mercedes Classe S stanno diminuendo e dobbiamo guardare a nuovi stili di carrozzeria più attraenti”. Un vero salto generazionale che sarà permesso dall’adozione della nuova piattaforma mecatronica SSP del Gruppo Volkswagen, quella che sostituirà nel portfolio di tutti i marchi le diverse architetture elettriche oggi esistenti (MQB, MEB, MLB e PPE).
    Come ribadito ieri dal Ceo del Gruppo Herbert Diess, SSP permetterà grazie alle sue caratteristiche – che abbracciano hardware e software – il passaggio ad una guida autonoma di livello superiore all’attuale.
    Progettata per offrire la massima flessibilità dimensionale, e per ospitare uno o due motori elettrici, la piattaforma SSP (lo ha svelato lo stesso Gruppo di Wolfsburg) proporrà unità elettriche “dal livello base al top di gamma, cioè da 85 a 850 kW”. Ed è quindi ipotizzabile che proprio questa ultima configurazione possa tradursi in una variante hyper-sedan del nuovo modello Audi – che giustificherebbe il nome Landjet in quanto i 1.150 Cv (appunto 850 kW) messi a terra attraverso la trazione Quattro elettrica potrebbero far scattare da 0 a 100 questa lounge su ruote, naturalmente nella variante prestazionale S, in meno di 2 secondi. 
   

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